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I N S T RV M E N TA I N S C R I P TA V Signacula ex aere. Aspetti epigrafici, archeologici, giuridici, prosopografici, collezionistici ATTI DEL CONVEGNO INTERNAZIONALE (Verona, 20-21 settembre 2012) a cura di Alfredo Buonopane e Silvia Braito con la collaborazione di Cristina Girardi Scienze e Lettere Roma 2014 Volume stampato con il contributo di: Dipartimento Tempo Spazio Immagine Società (TeSIS) dell’Università degli Studi di Verona Rotary Club Como Baradello Con il patrocinio di: Università degli Studi di Verona, Dipartimento TeSIS Association Internationale d’Épigraphie Grecque et Latine (A.I.E.G.L.) Terra Italia Onlus &RPLWDWRVFLHQWL¿FR Giulia Baratta, Alfredo Buonopane, Ivan Di Stefano Manzella, Sergio Lazzarini, Marc Mayer i Olivé, Giovanni Mennella Redazione: Alfredo Buonopane, Silvia Braito, Cristina Girardi (GLWLQJHOD\RXWJUD¿FRCristina Girardi Coordinamento peer review: Alfredo Buonopane I contributi raccolti in questo volume sono stati sottoposti alla peer review secondo la procedura del “doppio cieco” © 2014 Scienze e Lettere dal 1919 S.r.l. già Bardi Editore Via Piave, 7 – 00187 Roma Tel. 0039/06/4817656 – Fax 0039/06/48912574 e-mail: info@scienzeelettere.com www.scienzeelettere.com ISBN 978-88-6687-072-2 In copertina: il signaculum di Asturius (CIL XV, 8094) in J. Muselli, Antiquitatis reliquiae, Verona 1756, tab. XXXXVIII, 2 (incisione di Dionisio Valesi e Domenico Cunego). Indice IX Alfredo Buonopane Premessa 11 Marc Mayer i Olivé Signata nomina; sobre el concepto y valor del término signaculum con algunas consideraciones sobre el uso de los instrumentos que designa 35 Ivan Di Stefano Manzella Signacula ex aere e mercatura: indizi e ambiguità testuali 61 Manfred Hainzmann Signacula und Synonyme 69 Simona Marchesini Signacula: analisi linguistica 81 Sergio Lazzarini I signacula: tra certezza dei “diritti soggettivi” e tutela GHOO¶DI¿GDPHQWR 91 Margherita Bolla &HQQLVXOOHIDOVL¿FD]LRQLQHOODEURQ]LVWLFD 101 Giulia Baratta Il signaculum al di là del testo: la tipologia delle lamine 133 Francesca Cenerini Nec desunt mulieres: signacula al femminile 141 Alfredo Buonopane Schiavi e liberti imperiali nei signacula ex aere 159 Silvia Braito 1HOO¶RI¿FLQDGHOCIL. I signacula nei lavori preparatori del Corpus inscriptionum Latinarum 173 Cristina Girardi Le societates nel mondo romano: attestazioni dai signacula ex aere 195 Norbert Franken Die lateinischen Bronzestempel der Berliner Antikensammlung aus sammlungsgeschichtlicher Sicht 203 Daniela Rigato I signacula ex aere del Museo Nazionale di Ravenna: un quadro introduttivo 217 Antonio Sartori Non Dianam magis montibus quam Minervam inerrare 233 Giovanna Cicala Signacula pompeiani: appunti di una ricerca in corso 241 Raimondo Zucca Signacula ex aere provinciae Sardiniae 257 Silvia Evangelisti Signacula da Aeclanum in CIL (IX e X). Alcune note 267 Claudia Gatta Signacula ex aere e collezionismo. Carlo Morbio e le sue raccolte 279 Stefano Magnani Signacula ex aere dal territorio di Aquileia 297 Filippo Boscolo Signacula conservati nel Museo Archeologico di Padova 303 Giovanni Mennella Signacula aenea e bollatura di laterizi: a proposito di un timbro inedito nel Museo di Antichità di Torino 309 Marina Vavassori Signacula a Bergamo e dintorni: curiosità e quesiti 319 Elena Cimarosti Tre signacula da raccolte museali nell’Italia nordoccidentale 325 Valeria Valchera Signacula ex aere del Museo Civico Archeologico di Bologna: notabiliaWHFQLFLSURVRSRJUD¿FLHFROOH]LRQLVWLFL 345 Simona Antolini, Silvia Maria Marengo I signacula ex aere della regio VI adriatica 363 Silvia Braito Signacula “in rete”: fra documentazione, aste online e collezionismo 379 Heikki Solin Epiclinus: una nota onomastica 383 Marco Firmati Sigilli di mercatores per doli dal porto di Pisa 393 Luigi Vecchio Un signaculum in bronzo con iscrizione greca da Velia 405 Paola Pacchiarotti, Giada Fatucci, Laura Ebanista, Sarah Gozzini, Federica Lamonaca I signacula del Museo Nazionale Romano: un’esperienza didattica tra studio e EDR 417 0DXUL]LR%XRUD(UJQ/DÀÕ Tre signacula dall’Asia Minore 423 Christophe Schmidt Heidenreich Signacula ex aere dans les deux Germanies et les trois Gaules : observations sur une documentation récalcitrante 439 Gaetano Arena Vasetti iscritti e produzione di medicamenta a Priene ellenistico-romana 459 Margherita Cassia “Marchi di fabbrica” a Creta e tituli picti di Ercolano: considerazioni socio-economiche 479 Reinhold Wedenig Bleiplomben mit Stempel- und Ritzinschriften aus Iuvavum (Noricum) 497 Zsolt Visy Instrumenta Inscripta Aenea aus Ungarn 515 Angela Donati (SHU¿QLUH 519 %LEOLRJUD¿D 581 Lista autori IO NE Signacula ex aereHFROOH]LRQLVPR UL TA Z Carlo Morbio e le sue raccolte Claudia Gatta LA CO NS Riassunto: Trattare di signacula ex aereVLJQL¿FDDQFKHRFFXSDUVLGLVWRULDGHOFROOH]LRQLsmo e del mercato antiquario. In effetti, la pratica del collezionismo d’antichità ha pesanWHPHQWHLQÀXLWRVXOORVSRVWDPHQWRHODGLVSHUVLRQHGLTXHVWLWHVWLPRQLHSLJUD¿FLVIXPDQdo molto spesso la possibilità di determinarne il contesto archeologico di ritrovamento o quello di conservazione. Il presente contributo concorre a ricostruire l’identità, la storia e il percorso collezionistico dei signacula che, nel corso del XIX secolo, fecero parte della preziosa raccolta dello storico Carlo Morbio (Novara 1811 - Milano 1881). Decisivo si è ULYHODWRLOULWURYDPHQWRGLIRQWLELEOLRJUD¿FKHHGRFXPHQWDULHHVVHQ]LDOLFRPHLOFDWDORJR dell’asta di vendita (Monaco, 1883) o alcune missive scambiate con Theodor Mommsen. I quaranta signacula della collezione Morbio, parzialmente inediti, hanno, nel corso dei decenni, viaggiato per l’Europa e passando da una collezione all’altra sono in parte approdati nelle raccolte del Museo Archeologico Nazionale di Altino e del Römisch-Germanisches Museum di Colonia. A PE R Abstract: The study of signacula ex aere (bronze stamps) involves the history of colOHFWLQJ DQG WKH DQWLTXLWLHV PDUNHW ,Q IDFW WKH µFROOHFWLQJ SKHQRPHQRQ¶ KDV FDXVHG WKH GLVORFDWLRQDQGWKHGLVSHUVLRQRIWKHVHREMHFWVVRWKDWZHDUHRIWHQXQDEOHWR¿QGWKHLU archaeological context or their current location. This paper contributes to reconstruct the history and the provenance of signacula that, during the nineteenth century, were part of the valuable collection of the historian Carlo Morbio (Novara 1811 - Milan 1881). The discovery of essential sources, such as the auction catalog (Munich, 1883) or some letters exchanged with Theodor Mommsen, was crucial. The forty signacula collected by Morbio, partially unpublished, moving around Europe from one collection to another, were partly acquired by the National Archaeological Museum of Altino and by the Romisch-Germanisches Museum of Cologne. CO PI Parole chiave: Carlo Morbio, Collezionismo, Mercato antiquario, Museo Archeologico Nazionale di Altino, Römisch-Germanisches Museum di Colonia Keywords: Carlo Morbio, collecting, antiquities market, Archaeological Museum of Altino, Römisch-Germanisches Museum Köln 267 Claudia Gatta LA CO NS UL TA Z IO NE 1. Premessa Spesso chi si occupa di signacula ex aere non può esimersi dal trattare anche di collezionismo: evidenti circostanze rendono infatti inevitabile lo scontro con questo fenomeno, complesso e talvolta incontrollabile. I signacula destarono grande interesse tra i collezionisti e i commercianti d’arte almeno a partire dal XVIII secolo, con tutte le conseguenze e le complicazioni del caso, riconducibili essenzialmente alla loro dislocazione e dispersione nel corso del tempo e nello spazio. Uno dei problemi PDJJLRULFKHULJXDUGDQRORVWXGLRGLWDOHFODVVHHSLJUD¿FDqSHUWDQWRODGLI¿FROWjH LQWDOXQLFDVLO¶LPSRVVLELOLWjDVWDELOLUHLOFRQWHVWRDUFKHRORJLFRHJHRJUD¿FRGLULQvenimento, impedendo così di poter fare considerazioni assolute sul fenomeno commerciale e produttivo legato a questi timbri e alle loro aree di diffusione e di utilizzo. 1RQPHQRGLI¿FROWRVRULVXOWDLQGLYLGXDUHO¶XELFD]LRQHDWWXDOHGLPROWLGLORURDSSDUVL magari in cataloghi ottocenteschi ma poi dispersi durante il loro percorso da una collezione all’altra, sfumando la possibilità di un esame autoptico. A dimostrazione di che iter tortuoso e intricato possano intraprendere i signacula in ULVSRVWDDORJLFKHFROOH]LRQLVWLFKHHSHUUHQGHUHHYLGHQWLOHGLI¿FROWjFKHQHGHULYDQR DL¿QLGLXQRVWXGLRVFLHQWL¿FRKRSUHVRLQHVDPHXQJUXSSRGLVLJLOOLEURQ]HLFKHQHO corso dell’Ottocento approdarono, per un certo periodo, tra gli scaffali della vasta collezione del Cavaliere Carlo Morbio. Per motivi di spazio presenterò in questa sede soltanto le dinamiche e gli aspetti collezionistici della raccolta Morbio, rimandando la catalogazione dei signacula a un altro contributo in corso d’opera. PI A PE R 2. Il Cavaliere Carlo Morbio e le sue raccolte Carlo Morbio nacque a Novara nel 1811, da una famiglia d’alto lignaggio che da secoli si distingueva per imprese memorabili -vere o presunte-, decorazioni, opere magnatizie e impegno politico1. Ricevette la prima educazione in un rinomato istituto milanese, il Collegio Longone, frequentato diversi anni prima anche da Alessandro Manzoni, con cui intesserà nel corso degli anni un vivace rapporto di corrispondenza e amicizia2. Proseguì la sua formazione presso l’Università di Pavia3 e per il resto della vita si dedicò principalmente allo studio, alla ricerca ed alla collezione di documenti antichi e opere d’arte, così come le possibilità economiche e la fervente passione per la storia gli permisero4. Durante le proprie ricerche, oltre a consultare biblioteche e ar- CO 1. di crollalanza 1888, p. 173. L’importanza della famiglia Morbio ed in particolare il ruolo sociale e culturale rivestito da Carlo presso i contemporanei, meritano di essere messi maggiormente in luce e reclamano l’approfondimento a cui sto attualmente lavorando. 2. MorBio 1874, pp. 11-12; cfr. Bori 1915. 3. ASP, Fondo Antico Archivio dell’Università di Pavia, registro 825 degli studenti (1830-31), cartella 180. 4. Lui stesso in tarda età dichiarerà: «[…] e così fra le belle arti e gli studi dimentico le amarezze ed i tristi disinganni della vita, la vecchiaia e le malattie!» (MorBio 1873, p. XLVIII). 268 Signacula ex aere e collezionismo. Carlo Morbio e le sue raccolte PE R LA CO NS UL TA Z IO NE chivi pubblici e privati, si mise in corrispondenza con dotti e studiosi di tutta Europa. I risultati delle sue indagini videro ben presto la luce tramite la pubblicazione di decine di opere e saggi5, i quali godettero di molteplici elogi e riconoscimenti da parte della critica nazionale ed internazionale6. Tra le pubblicazioni di maggior successo si voJOLRQRULFRUGDUHOHSLVLJQL¿FDWLYHStoria di Novara illustrata con documenti inediti (1833-34), frutto di appassionate ricerche sulla propria città natale; la monumentale e impegnativa raccolta di Storie de Municipi Italiani (1836-1846), che comprende anche il Codice Visconteo-Sforzesco; Lettere storiche e artistiche (1838) tratte dalla SUHJLDWDUDFFROWDG¶DXWRJUD¿GHO&DYDOLHUHVWHVVRManuscrits relatifs à l’histoire et à la littèrature de France dècouverts en Italie (1839) ovvero Francia e Italia, ossia i manoscritti delle nostre biblioteche, con istudii di Storia, letteratura e d’Arte Italiana (1873), realizzata per volontà ed interesse del Ministro dell’Istruzione francese Villemain; Epistolario inedito del Cardinal Mazzarino coll’aggiunta d’alcuni scritti dell’editore (1842); Opere storico-numismatiche e Descrizione illustrata delle sue raccolte (1870), raccolta di saggi a carattere numismatico unitamente al catalogo delle proprie collezioni; $OHVVDQGUR0DQ]RQLHLVXRLDXWRJUD¿QRWL]LHHVWXGL(1874), da considerarsi come personale omaggio allo stimato scrittore e conoscente. Nel frattempo Carlo Morbio da Novara si trasferì a Milano dove si maritò con 0DULDQQDGHOO¶$FTXDGDOODTXDOHHEEHGXH¿JOL3LRH*LXOLD7. L’abitazione milanese ospitava al suo interno migliaia di documenti, cimeli e rarità di diverse epoche, racFROWLQHOFRUVRGHJOLDQQLWUDPLWH©LQQXPHUHYROLYLDJJLLQJHQWLVSHVHHVDFUL¿FLª8. La vastissima collezione era divisa in Museo e Biblioteca9. La Biblioteca era distribuita in cinque classi: carte diplomatiche; lettere autografe; codici manoscritti; stampe e disegni antichi; opuscoli e fogli stampati rari. Il Museo comprendeva antichità egizie, etrusche, greche e romane; antichità cristiane e bizantine; capi d’arte del Medioevo e GHO5LQDVFLPHQWRHGXQDYDVWDFROOH]LRQHQXPLVPDWLFD$SHUWHDOSXEEOLFRVFLHQWL¿FR le raccolte vennero visitate da insigni personaggi e studiosi d’Italia e d’oltralpe10, tra i TXDOLqDQFKHVRORVXI¿FLHQWHQRPLQDUH$OHVVDQGUR0DQ]RQL11 e Theodor Mommsen12. Nel corso della sua vita Carlo Morbio fu insignito dei titoli di Cavaliere degli ordini della Corona d’Italia e Cavaliere della Corona di Prussia13. L’impegno e la passione CO PI A 5. Altrettanti rimasero inediti. Tra editi e inediti se ne contano circa un centinaio, come si può evincere da MorBio 1873, pp. XVII-XLVIII. 6. MorBio 1870, pp. V-XIV (Gaetano Romagnoli, Prefazione dell’editore) e Frati 1897, p. 6. 7. ASCM, Ruoli generali della Popolazione, anni 1811-1867. 8. Frati 1897, p. 7. 9. Per una descrizione più approfondita di Museo e Biblioteca si veda MorBio 1870. 10. MorBio 1874, p. 22. 11. MorBio 1874, pp. 22-23. Pare che Manzoni abbia usufruito di alcuni documenti della collezione Morbio nella stesura dell’edizione quarantana dei suoi Promessi Sposi. 12. A testimoniare l’avvenuto contatto tra lo studioso tedesco e lo storico milanese vi sono anche diverse lettere. 13. Decorazione conferita nel maggio 1869, come testimonia una lettera inviata a Mommsen il 26 maggio di quell’anno (Staatsbibliothek zu Berlin, Nachlass Mommsen, Morbio Carlo). 269 Claudia Gatta IO NE profusi nella ricerca storica gli aprirono le porte di molte illustri Accademie e Associazioni come la Reale Deputazione sopra gli Studi di Storia Patria, la Reale Accademia delle Scienze di Berlino, l’Imperiale Società degli Antiquari di Francia, la Società Letteraria di Lione. A PE R LA CO NS UL TA Z /DFROOH]LRQHGHLsignacula attraverso OHIRQWLELEOLRJUD¿FKHHGLGRFXPHQWL dai cataloghi «fuori di commercio» al CIL La prima notizia, piuttosto generica, a proposito dei «sigilli antichi in bronzo» della collezione Morbio si evince da uno dei cataloghi della sua raccolta, datato 185714, che il Cavaliere stesso ebbe premura di compilare15 &DUOR VSHFL¿FD VRODPHQWH GL possederne diversi «di differente forma e grandezza cioè rotondi, quadrati, ovali, rettangolari»16, comprendendo anche gli esemplari medievali. Simili cenni sono ripetuti nel catalogo della collezione del 1860, dove non si sprecano molte parole per i «sigilli antichi in bronzo di tutti i paesi»17. Dal giornale Il regno d’Italia del 25 giugno 1861 provengono alcuni Cenni intorno alle raccolte ed alle opere del Cavaliere Carlo Morbio (di M. Fabi), in cui vengono nominati «sigilli, anelli signatori» nella rapida elencazione degli oggetti appartenuti alla prima sezione del Museo privato di Morbio: le antichità etrusche e romane18. La tendenza alla compilazione di cataloghi sommari e riassuntivi, senza disegni, descrizioni dettagliate né tanto meno trascrizioni dei testi presenti sui signacula è purWURSSRXQDFRVWDQWHQRQFRPSDUHQHVVXQDQRWL]LDXI¿FLDOHQHPPHQRVXDFTXLVL]LRQL e acquisti della parte archeologica della raccolta19. Un ormai anziano Morbio, nel suo $OHVVDQGUR0DQ]RQLHLVXRLDXWRJUD¿(1874), testimonia semplicemente di aver HUHGLWDWRGDOODIDPLJOLDO¶DQWLFDSDVVLRQHSHULOFROOH]LRQLVPRSHUFXLHUDVROLWR¿Q da giovane partecipare a vendite d’asta pubbliche e private, come quelle di casa Litta HGHLFRQWL$UFKLQWRGDLTXDOLDFTXLVWzDXWRJUD¿FRGLFLHGRFXPHQWLG¶LQHVWLPDELOH valore20. L’anno principale per la ricostruzione della vicenda di questi signacula è il 1867; infatti, dopo una corrispondenza epistolare durata almeno un lustro, il destino di MorELRVLLQFURFLz¿QDOPHQWHFRQTXHOORGL7KHRGRU0RPPVHQLOTXDOHLQTXHOO¶DQQR CO PI 14. MorBio 1857. 15. I suoi cataloghi risultano essere sempre «fuori di commercio» e destinati allo scambio e al confronto con amici e studiosi corrispondenti. 16. MorBio 1857, p. 142. 17. MorBio 1860, p. 34. 18. In quegli anni la collezione era suddivisa in dodici sezioni, ma presto si avvierà verso la sua GLVSRVL]LRQH GH¿QLWLYD OD %LEOLRWHFD GLYLVD LQ FLQTXH FODVVL H LO 0XVHR UDJJUXSSDWR LQ TXDWWUR FODVVL ognuna con relative sottosezioni. 19. Appunti a riguardo risultano irreperibili o forse sono addirittura inesistenti. Sono tuttavia UHFXSHUDELOLDOFXQHQRWL]LHVXOODSDUWHGHOODUDFFROWDGHGLFDWDDGDXWRJUD¿HGRFXPHQWLVWRULFL 20. MorBio 1874, p. 37. 270 Signacula ex aere e collezionismo. Carlo Morbio e le sue raccolte R LA CO NS UL TA Z IO NE compì un viaggio in Italia settentrionale21. Durante i mesi di permanenza nel nord della penisola italiana Mommsen si recò anche a Milano, dove ebbe modo di vedere e studiare dal vivo i signacula del Cavaliere. L’avvenimento è confermato da una lettera GHOO¶DQQRVHJXHQWHLQFXLLOFROOH]LRQLVWDFKLHGHDOO¶HSLJUD¿VWDWHGHVFRQRWL]LHVXOOD pubblicazione delle «iscrizioni dei miei sigilli ed anelli signatori romani»22. L’eccezionale notizia che gli anelli signatori «formarono soggetto di particolare studio al celebre Mommsen che li copiò tutti avendovi scorto in essi nomi poco usati o del tutto nuovi, e verranno da lui stesso pubblicati»23 è ripetuta nel catalogo compilato ed edito da Morbio: Opere storico-numismatiche e Descrizione illustrata delle sue raccolte (1870). Qui il collezionista fantastica su questi piccoli oggetti, preziosi H©EHOOLVVLPLVDJJLSHUODSDOHRJUD¿DHSLJUD¿FDURPDQDªFRQVLGHUDQGROLDGGLULWWXUD antecedenti della stampa a caratteri mobili. Li descrive «di forma rettangolare per la maggior parte, altri a forma di triangolo, di cuore, di piede, di luna falcata etc. Alcuni hanno i caratteri in rilievo (...) altri incavati»246SHFL¿FDSRLGLSRVVHGHUH©LOVLJLOOR col Vitellius Lucius Pater Clementissimus» (tab. 5.1.1, n. 26), quello col «Fatalis» (tab. 5.1, n. 6) e quello con «l’immagine del Mercurio» (tab. 6.1, n. 39). Per la prima volta, nella pubblicazione del 1870, il Cavaliere indica il numero degli esemplari posVHGXWLTXDUDQWXQRGLFXLXQRFODVVL¿FDWRFRPH©HWUXVFRª25. Stupisce pertanto trovare editi nel Corpus solamente ventisette esemplari26. Un documento inedito, conservato presso l’archivio del Corpus inscriptionum Latinarum ¿J 27, mostra effettivamente le ventisette trascrizioni edite nel CIL V, più quel timbro che Morbio aveva interpretato come etrusco e che Mommsen, in questo particolare scritto, riporta con la nota «suspecto» (tab. 6.2, n. 40), decidendo evidentemente di non pubblicarlo. Questa circostanza confermerebbe l’ipotesi che, nel frangente di tempo tra la visita di Mommsen alla collezione (1867) e la pubblicazione del volume V del Corpus28 (1877), Carlo Morbio acquistò nuovi signacula, di cui il CIL ci riporta pertanto solo una parte delle iscrizioni. PE ,OGHVWLQRGHOODFROOH]LRQH Il 27 gennaio 1881 Morbio morì nella sua abitazione in Via Pietro Verri 12, a Mila- CO PI A 21. Cfr. calvelli 2012. 22. Lettera del 3/11/1868 conservata presso la Staatsbibliothek di Berlino. 23. MorBio 1870, pp. 132-133. Una simile informazione anche in Notizie 1871, p. 315. 24. MorBio 1870, pp. 132-133. 25. MorBio 1870, p. 132. Dei quarantuno uno è stato qui escluso perché non è un signaculum (cfr. Katalog 1883, p. 14, n. 180; Katalog 1892, p. 15, n. 120). 26. CIL V, pp. 1002-1004. 27. Desidero ringraziare Manfred Schimdt, Direttore del Corpus inscriptionum Latinarum presso la Berlin-Brandenburgische Akademie der Wissenschaften, per avermi concesso di pubblicare questo documento, e Silvia Braito per avermene fornito la riproduzione. 28. Passarono dunque diversi anni dall’autopsia alla pubblicazione. Tuttavia mi pare comunque strano che Morbio non abbia comunicato di possedere nuovi oggetti con iscrizioni all’amico e corrispondente WHGHVFRFRQFXLULPDVHVHPSUHLQFRQWDWWRDOPHQR¿QRDJOLDQQLµ 271 Claudia Gatta A PE R LA CO NS UL TA Z IO NE no29. I beni del Cavaliere, assieme alle collezioni museale e libraria, passarono agli uniFLHUHGLLGXH¿JOL30,QSDUWLFRODUHVLSHQVDFKHDEHQH¿FLDUHGHOSDWULPRQLRGHOSDGUH fu soprattutto la secondogenita Giulia, nominata nel testamento «erede universale»31, assieme al marito Benigno Crespi, della famiglia dei famosi imprenditori di Busto Arsizio32. Furono dunque loro i principali responsabili di un primo smembramento della raccolta e della conseguente dispersione per l’Europa. Dopo i vari tentativi di vendita in Italia, gran parte della collezione fu ceduta al libraio di Monaco Theodor Ackermann, che risulta il committente della maggior parte delle aste della raccolta Morbio33. La vendita dei signacula si svolse tra il 10 e il 14 settembre 1883 a Monaco (assieme ad altri capi d’arte antica, medievale e moderna), LQXQ¶DVWDJXLGDWDGD-0+HEHUOHHFRPPLVVLRQDWDGDOO¶DQWLTXDULR7KHRGRU$FNHUmann34; l’invenduto della collezione archeologica, che nel frattempo era passata alla casa d’asta Rudolph Lepke di Berlino, fu rimesso in vendita nel marzo del 1892, assieme ad opere d’arte moderna35. È fondamentalmente grazie al recupero del catalogo dell’asta di Monaco del settembre 1883 che sono riuscita a ricostruire non solo la consistenza ma anche l’aspetto dell’intera collezione di sigilli antichi di Morbio e delle rispettive iscrizioni, in parte esclusi dal Corpus e pertanto inediti o non attribuiti alla suddetta collezione. Cimentandosi in questo particolare scenario è davvero arduo stabilire il percorso FRPSLXWRGDWDOLVLJLOOLXQSHUFRUVRQRQOLQHDUHXQWUDFFLDWRGLI¿FLOPHQWHULSHUFRUULbile a ritroso, troppo spesso sconosciuto. I signacula del Cavaliere Carlo Morbio, acquisiti da collezionisti dall’identità per lo più ignota, fatta eccezione per il signaculum proveniente, secondo il CIL, dalla collezione di Tommaso degli Obizzi (tab. 5.1, n. 19)36 e per i due esemplari originariamente nella collezione D’Errico (tab. 5.1.1, n. 26 e tab. 5.2, n. 29). Gli oggetti, dalla collezione milanese di Morbio, transitarono successivamente a Monaco dove furono messi all’asta e della maggior parte di essi, per ora, se ne sono perse le tracce. Tuttavia, riguardo alcuni esemplari, ho potuto avanzare ipotesi attendibili sull’identità dei successivi proprietari, verosimilmente acquirenti di quella nota vendita del settembre 1883: Fritz Hasselmann di Monaco (tab. 5.1, nn. 1 e 7 e tab. 5.2, n. 29), Berthold Willner (tab. 5.1.1, n. 23; tab. 5.2, n. 28) e Franz Trau (tab 5.1.1, nn. 25 e 27) di Vienna e forse anche Franz Von Lipperheide di Monaco (tab. CO PI 29. ASCM, Fondo Famiglie, cartella 1040. 30. La moglie era già morta nel 1872. 31. ASM, Fondo Notarile Ultimi versamenti, busta 2763. 32. roMano 1985, pp. 31-32. 33. frati 1897, p. 9. Si contano all’incirca una decina di aste tra il 1881 al 1892. 34. Katalog 1883. 35. Katalog 1892. 36. L’esemplare, descritto da Guarnieri in un manoscritto del 1784, dopo la morte del collezionista (1803), passò verosimilmente per altre mani per poi arrivare a Morbio. 272 Signacula ex aere e collezionismo. Carlo Morbio e le sue raccolte NS UL TA Z IO NE 5.1, n. 7)37 e Amilcare Ancona di Milano (tab. 5.1.1, n. 22)38. Due piccoli nuclei della collezione dei signacula di Morbio intrapresero strade comuni e approdarono nei luoghi di attuale conservazione. Il primo nucleo comprende tre esemplari i quali, dopo aver trascorso del tempo all’interno della collezione Wolff, furono condotti «in museo Coloniensi» (tab. 5.1, nn. 16, 18 e 21), ossia il Römisch-Germanisches Museum di Colonia39. Un secondo nucleo composto da sei signaculaFRQÀXuGXUDQWHLOVHFRORVFRUVRQHOOH raccolte del Museo Archeologico Nazionale di Altino (tab. 5.1, nn. 12 e 19; tab. 5.1.1, n. 24; tab. 6.1, nn. 31, 32 e 34)40 con modalità non del tutto chiare41, anche se negli archivi del Museo si conserva un vecchio foglio manoscritto (senza nr. di inventario) in cui si asserisce che Alessio De Bon raccolse quei signacula durante le sue perluVWUD]LRQLDOODULFHUFDGHOODYLD&ODXGLD$XJXVWDDOOD¿QHGHJOLDQQLµWDOHSRVVLELOLWj è da escludere in base all’esame degli appunti lasciati da quest’ultimo, nei quali non vi è alcun riferimento al reperimento di signacula42. PE R LA CO 5. Signacula presenti nel CIL In questa sede, per comodità e chiarezza, presento in breve i sigilli di Morbio distinti in due gruppi: il primo comprende gli esemplari presenti nel Corpus, il secondo quelli che non vi compaiono, riportando iscrizione, brevi cenni sugli spostamenti collezionistici (ove possibile sono stati indicati provenienza, passaggi di proprietà dopo ODYHQGLWDDOO¶DVWDGHOXELFD]LRQHDWWXDOH HGXQDELEOLRJUD¿DGLULIHULPHQWRSHU ogni singolo esemplare. Come asserito precedentemente, Mommsen visitò e studiò la collezione Morbio nel 1867 e pubblicò sul volume V del Corpus i 27 dei 28 esemplari sottoposti ad autopsia, escludendone uno in quanto «suspectum». Tra i signacula ex aere «Mediolani apud Morbium» (5.1) ci sono anche esemplari doppi, cioè inseriti oltre che nel volume V, anche in altri volumi del Corpus presso altri collezionisti, ma presumibilmente non multipli (5.1.1). Nel CIL sono pubblicati anche i signacula che Mommsen non vide nella collezione CO PI A 37. Cfr. HelBing, von liPPerheide 1910, p. 58, n. 773. 38. Cfr. Ancona 1892, n. 985c. 39. FormVollendet 2011, pp. 21-22. 40. Nel Museo Archeologico di Altino sono conservati sette signacula (nn. inv.: AL 30983-89) tra cui i sei che facevano parte della collezione Morbio. 41. toniolo 1994, pp. 429-435. La studiosa tuttavia considera provenienti dalla collezione Morbio solo i tre esemplari editi nel CIL, mentre la mia ricerca ha permesso di appurare la stessa provenienza per altri tre dei signacula conservati nel Museo. Questa certezza porta inoltre a escludere la provenienza veneta di questi sigilli, a dimostrazione del fatto che l’ubicazione attuale non sia quasi mai da relazionare al territorio di provenienza, a causa delle dinamiche collezionistiche; infatti uno di questi sigilli (tab. 5.1.1, n. 24) potrebbe provenire dall’area vesuviana, poiché tra i suoi probabili SURSULHWDULQHOµFLVDUHEEHVWDWRLOSDUURFRGL)UDWWDPLQRUH 1DSROL    $QFKHLO¿JOLRGL$OHVVLR'H%RQ6HUJLRFKHKRDYXWRO¶RSSRUWXQLWjGLFRQWDWWDUHHFKHULQJUD]LR per la cortesia e la disponibilità, dichiara che il padre non possedeva una collezione di antichità privata. 273 Claudia Gatta CO PI A PE R LA CO NS UL TA Z IO NE Morbio perché acquistati successivamente al 1867, ma furono visti e studiati presso altri collezionisti e pertanto editi in diversi volumi del Corpus6RQRVWDWLLGHQWL¿FDWL come appartenenti alla vecchia raccolta Morbio per evidenti analogie tra gli esemplari (5.2). ¿J0DQRVFULWWRFRQOHLVFUL]LRQLGHLsignacula di Morbio del CIL V, Accademia delle Scienze GL%HUOLQR)RWR$UFKLY&,/,QY1U6&+ 274 5.1 «Mediolani apud Morbium» (CIL V) ,VFUL]LRQH M. A(- - -) M(- - -) 2 Aer(- - -) Tra(- - -) 3DVVDJJLFROOH]LRQLVWLFL • 1883 -1889: Monaco, coll. Hasselmann - 3 Alex(andri) - 4 /$QQL5X¿ - 5 Sex. Egna/ti Epagati - 6 Fatalis - 7 Favor(is) Vibi 8 9 Fructi / Lut(- - -) Max(- - -) Gavia Ap/olauste • 1883 -1889: Monaco, coll. Hasselmann; • 1889 -1910: Monaco, coll. Von Lipperheide ? - 10 C. Iun(i) - 11 Luci / Luci - 12 Placidi/ Tirobili 13 Primi / Q. Tedi 14 Secun/dini 15 Q. Sim(- - -) 16 M. T(- - -) Luc(i) L. T(- - -) S(- - -) CO NS CIL V, 8116, 19; Katalog 1883, p. 13, n. 166. LA R PE A PI CO 17 - Riferimenti CIL V, 8116, 3 = XIII, p. 611; Katalog 1883, p. 12, n. 148. CIL V, 8116, 7; Katalog 1883, p. 12, n. 150. CIL V, 8116, 12; Katalog 1883, p. 12, n. 151. CIL V, 8116, 15; Katalog 1883, p. 12, n. 146. UL TA Z Nr. 1 IO NE Signacula ex aere e collezionismo. Carlo Morbio e le sue raccolte • Ubicazione attuale: Museo Archeologico di Altino • Forse nelle Civiche Raccolte Archeologiche Milanesi (cfr. A. Sartori in questi Atti) • 1883 - ?: Colonia, coll. Wolff; • Ubicazione attuale: Colonia, RömischGermanischen Museum • 1883 -1910: Monaco, coll. Von Lipperheide ? CIL V, 8116, 25; MorBio 1870, p. 133; Katalog 1883, p. 11, n. 141 CIL V, 8116, 26 = XIII, p. 611; Katalog 1883, p. 12, n. 144; HelBing 1910, p. 58, n. 733; CIL V, 8116, 28; Katalog 1883, p. 14, n. 173. CIL V, 8116, 29; .DWDORJ, p. 12, n. 149. CIL V, 8116, 33 cfr XIII, 150; .DWDORJ, p. 14, n. 177. CIL V, 8116, 36; .DWDORJ, p. 13, n. 165. CIL V, 8116, 43; Katalog 1883, p. 12, n. 157; Toniolo 1994, p. 435, n. 5. CIL V, 8116, 45; Katalog 1883, p. 13, n. 171. CIL V, 8116, 48; Katalog 1883, p. 13, n. 159. CIL V, 8116, 50; Katalog 1883, p. 13, n. 162. CIL V, 8116, 52 = XIII, p. 611; Katalog 1883, p. 13, n. 169; FormVollendet 2011, p. 21. CIL V, 8116, 54; Katalog 1883, p. 13, n. 167; HelBing 1910, p. 56, n. 720. 275 Claudia Gatta ,VFUL]LRQH L. Verridi / Spiculi 3DVVDJJLFROOH]LRQLVWLFL • 1883 - ?: Colonia, coll. Wolff; • Ubicazione attuale: Colonia, RömischGermanischen Museum Riferimenti CIL V, 8116, 62 = XIII, p. 611; Katalog 1883, p. 12, n. 145; FormVollendet 2011, p. 21. 19 P. Volumn(i) / Viniciani CIL V, 8116, 67 cfr XI, 488; Katalog 1883, p. 13, n. 161; Toniolo 1994, p. 435, n. 6. 20 V(- - -) R(- - -) P(- - -) M( - - -) A(- - -) A(- - -) V(- - -) V(- - -) S(- - -) • 1784 ca - 1803: Castello GHO&DWDMR 3' FROO'HJOL Obizzi; • Ubicazione attuale: Museo Archeologico di Altino - UL TA Z • 1883 - ?: Colonia, coll. Wolff; • Ubicazione attuale: Colonia, RömischGermanischen Museum Epig/onu/s 24 Iuliae / Helenae 25 C. Vi[- - -] / M[a]cri Vitelli L. P(- - -) / Clementis L. E(- - -) Ius(- - -) PE A PI Riferimenti CIL V, 8116, 13 = XV, 8067 ?; Katalog 1883, p. 13, n. 163; ancona 1892, n. 985c. • 1883-1897: Vienna, coll. CIL V, 8116, 20 = III, 12034, Willner 11; Katalog 1883, p. 13, n. 172. • XVIII sec: CIL V, 8116, 32 = X, 8059, 217 - Frattaminore, parroco; ?; Katalog 1883, p. 12, n. 154; - Capua, coll. Mazzocchio ? Toniolo 1994, p. 435, n. 7. • Ubicazione attuale: Museo Archeologico di Altino • 1883-1905: Vienna, coll. CIL V, 8116, 63 = III, 13561, Trau 26; Katalog 1883, p. 14, n. 178. • Prima metà XIX sec.: CIL V, 8116, 66 = X, 8059, 447; Potenza, coll. D’Errico Katalog 1883, p. 14, n. 179. • 1883-1905: Vienna, coll. CIL V, 8116, 76 = III, 11297; Trau Katalog 1883, p. 12, n. 152. LA 23 3DVVDJJLFROOH]LRQLVWLFL • 1883-1892: Milano, coll. Ancona ? R ,VFUL]LRQH C. Anni / Cerialis 27 CIL V, 8116, 78 = XIII, p. 611; Katalog 1883, p. 13, n. 158; FormVollendet 2011, p. 22. CO 5.1.1 Doppi Nr. 22 26 CIL V, 8116, 77; Katalog 1883, p. 12, n. 155. NS 21 IO NE Nr. 18 5.2 Alcuni acquisti post 1867. I signaculaGL0RUELRSUHVVRDOWULFROOH]LRQLVWL CO Nr. 28 276 ,VFUL]LRQH [P]amphil(i) 3DVVDJJLFROOH]LRQLVWLFL • 1883-1897: Vienna, coll. Willner Riferimenti CIL III, 12034, 15; Katalog 1883, p. 13, n. 160. Signacula ex aere e collezionismo. Carlo Morbio e le sue raccolte ,VFUL]LRQH Aur(eli) F(elicis) 3DVVDJJLFROOH]LRQLVWLFL Riferimenti • Prima metà XIX sec.: CIL X, 8059, 67 = XIII, 10022, Potenza, coll. D’Errico; 40; Katalog 1883, p. 14, n. 175. • 1883-1889: Monaco, coll. Hasselmann IO NE Nr. 29 UL TA Z 6. Signacula non presenti nel CIL I signacula non presenti nel Corpus sono undici, resi però noti dal catalogo dell’asta svoltasi a Monaco nel 188343, dopo la morte del collezionista milanese. Nessuno di questi esemplari fu pubblicato da Mommsen o dai suoi collaboratori. Soltanto uno IXYLVWRGDOO¶HSLJUD¿VWDWHGHVFRSUHVVR0RUELRPDGHFLVHGLQRQUHQGHUORQRWR «suspecto», ¿J  6.1 Non visti da Mommsen ,VFUL]LRQH 3DVVDJJLFROOH]LRQLVWLFL Riferimenti 30 31 O(- - -) Ph(- - -) P. Comini / Maximi 32 Pa [- - -]pi / Diani 33 RIUL / LETI (così Katalog 1883, n. 164) Vac[- - -]a / Nym[- - -] • Ubicazione attuale: Museo Archeologico di Altino • Ubicazione attuale: Museo Archeologico di Altino - Katalog 1883, p. 12, n. 147. Katalog 1883, p. 12, n. 153; Toniolo 1994, p. 435, n. 2; AE 1994, p. 218, n. 706 b. Katalog 1883, p. 12, n. 156; Toniolo 1994, p. 435, n. 1; AE 1994, p. 218, n. 706 a. Katalog 1883, p. 13, n. 164. • Ubicazione attuale: Museo Archeologico di Altino - Katalog 1883, p. 13, n. 168; Toniolo 1994, p. 435, n. 4; AE 1994, p. 218, n. 706 d. Katalog 1883, p. 13, n. 170. Katalog 1883, p. 14, n. 174. - Katalog 1883, p. 14, n. 176. - Katalog 1883, p. 11, n. 142. - MorBio 1870, p. 133; Katalog 1883, p. 12, n. 143. 37 38 CO CO LA PI A 39 Vt(ere) F(elix) T. B(- - -) / A(- - -) N(- - -)/ P. F(- - -) D(- - -) DCIVIS (così Katalog 1883, n. 142) (testa di Mercurio) R 35 36 PE 34 NS Nr. 43. Katalog 1883. 277 6.2 Signaculum «suspectum» Nr. 40 ,VFUL]LRQH 3DVVDJJLFROOH]LRQLVWLFL - (così Katalog %LEOLRJUD¿D Katalog 1883, p. 11, n. 140. UL TA Z 1883, n. 140) IO NE Claudia Gatta CO PI A PE R LA CO NS 7. Conclusioni L’integrità della collezione Morbio è ormai irrimediabilmente perduta, compromessa dall’ingerenza del mercato antiquario e penalizzata dall’ingratitudine del tempo, talvolta dimentico delle sue cose più preziose. Soffermarsi su questa raccolta nel WHQWDWLYRGLGHOLQHDUQHO¶DVSHWWRRULJLQDULRVLULYHODSHUWDQWRVLJQL¿FDWLYRHGHWHUPLnante. Ciò infatti non consente semplicemente di mettere in evidenza una particolare circostanza d’interesse storico-artistico in un determinato frangente spazio-temporale, ma permette di ampliare la nostra comprensione su fenomeni dall’entità e dall’impatto piuttosto marcati, quali il collezionismo, nelle sue implicazioni con la storia dei signacula ex aere, oggetto dei qui presenti studi. Un approccio da questa singolare prospettiva intende aprire un nuovo spiraglio verso il dialogo interdisciplinare; pertanto accetta smentite e attende conferme da tutti i fronti. L’avvicinamento alla quaestio da TXHVWRYHUVDQWHYRUUHEEHIRUQLUHQXRYHULVSRVWHHGDUHDGLWRDGXOWHULRULULÀHVVLRQLHG LQWHUURJDWLYLGRYUHEEHLQ¿QHVSLQJHUFLDFHUFDUHSHULsignacula una chiave di lettura non univoca, attraverso un’analisi metodica ma non necessariamente lineare, che tenga conto della molteplicità degli spunti offerti e delle interpretazioni possibili che un fenomeno contempla. 278